Piccoli gattini crescono

Piccoli gattini crescono

Okay, diciamocelo, non capisco un bel niente di blog e dintorni.

Eccheccazzo, non avete idea (o forse sì, ce l’avete) di quale fitta jungla sia il mondo dei blog. Tra tag, categorie, SEO, commenti, visite e ottimizzazione vi giuro che ho brancolato nel buio, seguendo l’istinto, per mesi.

Ovviamente il mio istinto si sbagliava su ogni singola cosa.

Wordpress sarà anche una delle piattaforme più versatili e conosciute, ma, ahimè, lo è tanto più quanto più paghi. Il mio “abbonamento” free non mi permette grandi versatilità, che a dire il vero nemmeno saprei sfruttare, credo.

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[DEA#9] Torta al cioccolato (ma mica la qualunque)

[DEA#9] Torta al cioccolato (ma mica la qualunque)

Finalmente è arrivata l’ora del dolce…
C’eravamo un po’ stancati con tutti ‘sti primi e secondi, no? (anche se per la verità ci sono solo secondi, meno hamburger e paella che è sono un po’ un jolly)

Dopo una sfiancante lotta testa a testa con La cacca di piccioni nel solito sondaggio (La grande pagine delle ricette mancanti) è ora giunta l’ora della Torta al cioccolato (ma mica la qualunque)!

Eh sì, perché una torta qualunque non lo è.
Per cominciare, non c’è farina. No, no, niente farina e carboidrati per gli obesoni, sorry. Solo una montagna di cioccolato, burro, yogurt e zucchero a velo! Ma che sto facendo? Sto correndo troppo. Con calma, con calma.

Il dolce va gustato, no?

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[DEA#8] Ossibuchi alla bell’e meglio

[DEA#8] Ossibuchi alla bell’e meglio

Questa volta (con ben 12 voti) vincono gli Ossibuchi alla bell’e meglio! Prima ricetta, inoltre, ad aprire la rubrica su Milanoize. E cosa c’è di più milanese degli ossibuchi?

Be’, certo, il risotto, la cotoletta… O anche solo gli ossibuchi con la ricetta originale, direte voi.
Ma trovarsi il prezzemolo fresco e i limoni in casa quando servono è pressoché impossibile.

I limoni perché: quando cazzo li usi? Il prezzemolo perché: ti scade subito e, sai com’è, mica c’ho l’orto in casa. (ahi, se lo sapesse mia nonna!)

Quindi alla bell’e meglio, nel senso che ci arrangiamo con quel che c’è sempre in casa! Vi giuro che sono strabuoni anche così!
Vediamo un po’, quindi, come si fanno:

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Nuovi lidi in vista: Milanoize

Grazie a, come sempre accade in questo paese, alcune conoscenze (ebbene sì, conosco qualcuno!), mi è stato proposto di tenere una rubrica culinaria ed economico-domestica sul giovane portale MILANOIZE (giovane nel senso: fatto dai giovani per i giovani) [ma anche giovane nel senso giovane, tra poco compierà un anno].

Cos’altro potevo fare se non accettare di buon grado?

Quindi d’ora in poi la rubrica Diario di Emancipazione Alimentare avrà cadenza regolare, due ricette al mese, votate e selezionate da voi!
Avete capito bene! Deciderete voi! Grazie alla Grande Pagine delle Ricette Mancanti!
Esiste già da un mese! Dove avete vissuto? Sotto un sasso? Correte a votare!

Ovviamente avrà un altro nome più consono e meno balzano, poiché certe cose me le posso permettere solo io sul mio blog, quindi scopriremo presto quale sarà il nome prescelto per Milanoize.
Due volte al mese, scriverò per voi una ricetta facile e creativa, e soprattutto economica, low-cost , barata.
Sappiamo tutti in che stato versano le tasche dei poveri italiani, ma nessuno s’immagina quello delle nostre bucate tasche studentesche. Le StudenTasche! (patent pending).
Ricchi figli di papà col BMW esclusi, ma quelli non contano.

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[DEA#7] Pata-Sandwich

[DEA#7] Pata-Sandwich

Era ora!
È più di un mese (o magari solo due settimane, ho perso il conto e sinceramente non so come controllare le date di una pagina, che a differenza di un post non esibisce il compleanno in testata) che ho aperto La grande pagine delle ricette mancanti, e solo ora mi decido a pubblicare la prima ricetta.
Ahimè, lo sapete bene, stavolta è toccato a Pata-Sandwich.

L’uragano mediatico intorno a questa ricetta è stato talmente forte che ha stracciato tutte le altre.
Dopo tutto quello che si è detto in suo proposito, del resto, c’era da aspettarselo.
Difatti ben 5 persone l’hanno votata.

5

un numero che spaventa.

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La mia tesi è che...

Non sono adatto a scrivere una tesi.

Agli esami c’erano 4-5 libri da leggere, ma se non li leggevi non lo scopriva mai nessuno.
Tanto le domande erano quelle che erano.

Se non finivo di fare tutto non era un problema per nessuno.
C’ero abituato.

Cazzo ‘sta tesi invece mi sta pesando. Non che sia difficile, quello no. Saprebbe farlo anche un bambino monco speciale.
È il finire il problema.
Accademicamente parlando, non l’ho mai fatto.

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Uffa. Ecco, così impari.

Uffa. Ecco, così impari.

Non so in quanti si fossero presi la briga di guardarlo, leggerlo, magari anche apprezzarlo…
Ma Vaivrag mi ha stancato. Era una storia vecchia, che non sapevo come continuare.

E visto che qualcuno non mi ha aiutato a decidere come continuarla — sì, sto guardando proprio voi — ho deciso che, come in un libro di DeCarlo, finisce in un punto senza senso e finisce tronca.

A-ah, così impari.

La tesi imminente e la voglia di scrivere qualcos’altro, più divertente — tipo una raccolta horror — ha preso il sopravvento.

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[DEA#6] Fettine alla Stroganoff

[DEA#6] Fettine alla Stroganoff

Tra tesi e controtesi, non ho seguito molto il blog, me ne scuso.
Ho inoltre provato, con scarso successo, a far stare in due cartelle la sinossi del libro.

3600 caratteri.

Mission: Impossible.

Va be’, questo si risolverà pian piano, per la tesi invece sono un po’ in ritardo. Non ho idea di quando si aspettano che io finisca, e in realtà se mi ci mettessi d’impegno per una settimana non sarebbe granché lunga… però, come tutti sanno, è uno sbatti.
Tradurre ogni cosa dall’inglese per mancanza di fonti italiane… copia-incollare pensieri e spezzoni altrui senza mai poter scrivere qualcosa di proprio pugno… citare ogni sillaba per evitare critiche… compilare un lavoro piuttosto noioso e inutile per poi parlarne 10 minuti scarsi e gettarlo nella spazzatura… rinse and repeat…
Perché mai, mi chiedo io, è obbligatoria? Tanto non importa a nessuno.
Ma tant’è.
Almeno ho avuto l’ok per farla sul mio musical preferito, e questo la rende molto più piacevole.

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Cosa ci riserva il futuro

Lo ammetto.
Proporre le ricette, includere la Paella (certo che avrebbe vinto) e poi rivelare che per farla serve una padella particolare e di difficile reperimento è stato un colpo basso.
Per questo ho deciso di redimermi fornendo un modo per trovarla.

Ecco fatto! Ma che bravo che sono!

Cosa?
Adesso siete incazzati perché il mio “modo per trovarla” è semplicemente un link a google???
Be’, vergogna!
Tutti sanno che basta scrivere “paellera” e cercare con google shopping, ordinare per prezzo e poi scegliere la più economica!
Arrabbiarvi per così poco! Vergogna!

Cosa? Cos’è google shopping? Ma avete vissuto sotto una pietra?
È il nuovissimo (nuovo… avrà già 6 mesi) motore di ricerca google di negozi online! Niente più ebay o centri commerciali! Google ha pensato anche a questo! Ora possiamo seriamente smettere di uscire di casa!

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[DEA#5] Paella Valenciana

[DEA#5] Paella Valenciana

L’avete votata, l’avete aspettate, e ora è qui!
Solo per voi (e chiunque altro legga il blog) l’unica e inimitabile, tanto che ne esistono migliaia di varianti, Paella Valenciana!
Inutile ripetere che, davvero, esistono varianti e varianti, sia di ingredienti che di procedimento, quindi non ho pretese di affermare che sia così e basta. Io l’ho imparata a Bocairent, dove mangiano delle gran buone paelle quotidianamente, e sono più che soddisfatto. Però, tanto per dirne una, solo 30 km più in là, in un altro paesino, la fanno in modo diverso.

Aggiungo inoltre che non è un piatto facile! Ci vorranno vari tentativi prima che vi venga decentemente, e ogni volta sbaglierete qualcosa. Sale, acqua, cottura… ecc ecc…
E ri-aggiungo, ri-inoltre, che per farla bene è molto comodo disporre della paella, padella omonima in cui si cucina il piatto.
SE non avete la PAELLA, ascoltate bene, NON USATE una padella ANTIADERENTE. NON FATELO.
La casseruola in cui fate i risotti andrà più che bene!
Antiaderente no, perché altrimenti la parte buonissima di riso bruciacchiato che si forma non si attaccherà alla padella e floaterà senza ritegno.

OK, introduzione finita, tutti pronti? VIA!
(stavolta ho la foto di tutti gli ingredienti messi assieme! :P)

Paella Valenciana (per 2-4 persone)

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